Triangolazione, mente individuale e oggettività, M. Cavell
Alcuni psicoanalisti ora sostengono che un modello intersoggettivo della mente e della situazione analitica rende obsolete le idee di verità, realtà e oggettività. Partendo da una posizione di simpatia per questo modello, l’autore sostiene però che sia un mondo reale, condiviso ed esterno, sia il concetto di un simile mondo, sono indispensabili al pensiero propositivo e alla capacità di riconoscere i propri pensieri come pensieri, come prospettiva individuale sul mondo. Senza l’idea di un mondo oggettivo col quale ci troviamo in contatto e verso il quale cerchiamo di essere più o meno oggettivi, ogni cosiddetto modello intersoggettivo crolla nel paradigma unipersonale. L’autore evidenzia una precisa linea di sviluppo nella filosofia del ventesimo secolo che sostiene un punto di vista intersoggettivo, una linea che evidenzia il luogo delle idee normative di verità e falsità,di giusto e sbagliato, nell’avvento della mente; essa tenta di sganciare il concetto di verità da una visione autoritaria che era implicita in Descartes; essa sottolinea collegamenti, e una differenza, tra il punto di vista della triangolazione, che cerca di dimostrare, e i punti di vista adottati da molti psicoanalisti. Vengono prese in considerazione alcune implicazioni di questa posizione intersoggettivista per quel che riguarda la pratica psicoanalitica; per esempio: le interrelazioni tra la conoscenza che lo psicoanalista come terza persona ha del suo paziente e la crescente comprensione di se stesso da parte del paziente; e ciò che il concetto di fantasia inconscia presuppone.