Psicoanalisi e società
Essere nel lavoro psicofisico
Essere nel lavoro psicofisico
Report delle Giornate Scientifiche in Ricordo di Mario Bertolini
Le Giornate Scientifiche si sono svolte con una coinvolta partecipazione di amici e colleghi legati da grande affetto.
Sono state promosse dalla Neuropsichiatria Infantile della Fondazione IRCCS del San Gerardo dei Tintori di Monza in collaborazione con l’Associazione Italiana di Psicoanalisi (AIPsi) e con la Scuola di Psicoterapia per l’Infanzia e l’Adolescenza A.S.N.E.A., tre istituzioni legate da una profonda tradizione culturale e di collaborazione che mantiene vivo un dialogo ed un’integrazione tra medicina, psicoanalisi e psicoterapia.
Mario Bertolini è stato per tanti professionisti un maestro oltre che un Primario.
Un Primario che fu il fondatore della Neuropsichiatria Infantile di Monza, la persona che ha dato vita alla Scuola di Specializzazione in Psicoterapia di ASNEA e che ha contribuito a fondare ed a fare crescere, come psicoanalista con funzioni didattiche, l’Associazione Italiana di Psicoanalisi.
L’incontro di sabato 15 Marzo 2025 è stato introdotto da Alessandro Ruggieri con alcune riflessioni riguardanti l’importanza di un dialogo tra il punto di vista manageriale, che ha necessariamente ha preso piede in sanità, quello della medicina basata sull’evidenza e quello della medicina basata sull’esperienza, perché non si rischi di perdere di vista l’umana soggettività, l’unicità della persona: può essere molto fuorviante nel nostro delicato campo di intervento lasciare lo spazio solo per le emozioni “ragionevoli”. Simona Argentieri ha quindi proposto riflessioni, dialogato con il pubblico riguardo a «Come sta cambiando il concetto di cura in psicoanalisi e in psicoterapia», spaziando tra differenti temi: dalla diagnosi al coraggio di interpretare, dalla formazione alla necessità di dialogo tra specialisti. Si è riflettuto sull’utilità di recuperare i fondamenti tecnici e morali posti inizialmente da Freud per riscoprirne e riattualizzarne l’originario valore. Ricordando la profonda dedizione del Professore al lavoro così come alla formazione dei futuri specialisti, si è parlato dei gruppi Balint che conduceva con giovani medici, attività preziosa della quale dobbiamo continuare la tradizione.
Domenica 16 Marzo Teresa Carratelli e Olivia Spinola, presentate ed introdotte da Renata Nacinovich, hanno discusso un lavoro clinico intitolato: «Qualcosa di più di un paio di grucce: la funzione di supervisore nella terapia breve e focale». La presentazione è stata seguita da un commento di Annita Gallina, che ne ha evidenziato i punti salienti, e quindi da una vivace discussione con il pubblico decisamente interessato riguardo ai temi tecnici e teorici evocati, riguardanti indicazioni e modalità di una terapia breve focale, così come il complesso ruolo tecnico e controtransferale del supervisore. E’ stato discusso un caso clinico caratterizzato da una classica sintomatologia isterica in una bambina. Si è parlato di come una terapia breve e focale possa essere uno strumento efficace per sostenere una persona in età di latenza nel mettere a fuoco la propria invisibile ferita, per incamminarsi verso la possibilità di acquisire la capacità di effettuare il lavoro del lutto: come Winnicott ci insegna per un bambino, nella perdita dei genitori, la capacità di lutto è un punto di arrivo e non di partenza.
Queste giornate sono state un’importante occasione di ritrovo, di crescita professionale e di riflessione collettiva. La presenza di relatori ed ospiti di rilievo ha consentito il crearsi di un dibattito ricco in un clima comunque familiare che ha onorato la memoria di Mario Bertolini, testimonianza di quanto sia tuttora viva la sua eredità scientifica e umana.
Alessandro Ruggieri psicoanalista ordinario AIPsi/I.P.A, Direttore ASNEA