La parola elusa, Josef Ludin
La psicoanalisi si situa tra il desiderio di costruire un linguaggio concettuale, scientifico e universale (la metapsicologia) e la sua lingua privata alla quale invita il paziente ad impegnarsi. Questa dialettica tra l’universale (la scienza) e il particolare (il paziente) è analoga alla differenza tra la “cultura” con il suo linguaggio collettivo e l'”individuo” con la sua lingua intima e psichica. Entrambi (il linguaggio e la lingua) presentano il rischio di diventare una corazza difensiva, ciò che lo scrittore Elias Canetti chiamava una “maschera acustica”, corazza che in definitiva impedisce la libertà di pensare e lo scambio tra gli uomini. La parola del linguaggio universale e quella della lingua privata vengono alla fine eluse dal principio di realtà. Il compito della cura analitica è misurare la parola enunciata in scala alle esigenze della realtà psichica e della realtà oggettiva.