In questo lavoro l’Autrice indaga i rapporti intrapsichici tra creatività e distruttività dell’artista chiamando in causa tre personaggi – l’artista, il vandalo e il restauratore – apparentemente ben definiti e distinti tra di loro: chi crea, chi distrugge e chi ripara l’opera d’arte.
Ma – come di consueto – l’approccio psicoanalitico rimescola le carte evidenziando il nesso continuo tra il creare ed il necessario parallelo distruggere la forma precedente. Tale conflittualità, sottolinea l’Autrice, accompagna quell’altra forma di creatività, non meno preziosa anche se sprovvista di talento artistico, che è la creatività del Sé.
Una creatività che compete ad ogni essere umano nel processo di sviluppo: ogni “nascita psicologica” è infatti accompagnata da potenti angosce, ansie catastrofiche del cambiamento, disperata resistenza ad abbandonare stati precedenti di indifferenziazione, fusione, non integrazione.