Creatività e il nebuloso in Winnicott, Renata De Benedetti Gaddini
Il modo più suggestivo che descrittivo in cui Winnicott si esprime nei suoi scritti è stato da molti apprezzato, da altri considerato nebuloso o, addirittura, sconcertante. L’autore considera invece il suo linguaggio indefinito, a volte non chiaro e quasi contraddittorio; non già un difetto, bensì un merito, un aspetto segreto della creatività di Winnicott. La creatività, è noto, è da lui vista come universale, l’espressione del vero sé, di cui ognuno può disporre quando è libero da sopraffazioni. Essere indefinito e anche nebuloso sono visti dall’autore come elementi facilitanti la libera e autentica espressione di sé, come un dare spazio al “gesto spontaneo”. Una parola o uno scarabocchio, privi di ogni significato, possono promuovere una risposta, fungere da incentivo per un’idea o per un segno. Il famoso scarabocchio di Winnicott è un segno con nessun significato specifico, che tuttavia può assumere un significato e sollecitare un’idea in chi lo sta a guardare. Lo stesso vale per una parola che ha un significato, a prima vista indefinito, che può tuttavia assumere un significato specifico a seconda di chi l’ascolta (o la legge). Entrambi, il segno e la parola “indefiniti” intendono introdurre in maniera casuale una situazione di causalità, essendo la casualità una conditio sine qua non per promuovere l’espressione di sé e, con essa, evoluzione e sviluppo.