Attualità di Analisi terminabile e interminabile, Jaime Szpilka
Questo lavoro tende a riconfermare l’affermazione che Freud fece nel 1894 che il vantaggio della cura psicoanalitica consisteva soltanto nel trasformare la miseria isterica in infelicità comune. Il trattamento psicoanalitico solleva la questione di uno sviluppo commplesso poiché non è una semplice dialettica tra il male e il bene del soggetto. La dialettica diventa complessa poiché c’è il bene nel male – e questa è la grande sovversione implicata dal concetto di impulso di morte – e il male nel bene. Tutta la razionalità persegue obiettivi e scopi. Tutta la “Befriedigung” (il soddisfacimento del bisogno) si scinde dall'”Erfullung” (l’appagamento del desiderio) in accordo con quella che Freud chiama un’amara esperienza di vita.
Così, dovunque si relazioni al desiderio e alla “logica” dell’inconscio, aspira a ciò che è al di là del “bene” e del “male”, al di là del principio del piacere. Quindi, l’unica promessa che lo psicoanalista può fare è quella di svelare l’inconscio attraverso la relativizzazione del silenzio della pulsione di morte.