Atti di fiducia: è utile il concetto di perdono?,
Henry F. Smith

Utilizzando dettagliate vignette cliniche, l’autore sostiene che, malgrado l’attuale idealizzazione del concetto di perdono, il termine non ha posto nel lavoro psicoanalitico e si corrono alcuni rischi nel dargliene uno. Clinicamente, il concetto di perdono è affascinante, perché implica che possa esserci un esito comune per una varietà di danni, derivanti da situazioni diverse e che esigono soluzioni differenti. Qualsiasi esempio di ciò che denominiamo “perdono” può essere visto come una funzione difensiva diversa. Mentre l’esperienza cosciente di ciò che viene chiamato “perdono” viene talvolta confusa con il processo inconscio della riparazione, i due concetti possono essere descritti solo a differenti livelli della vita psichica. Malgrado il fatto che nell'”inconscio” non ci sia qualcosa di paragonabile al perdono, il termine ha una qualità adesiva nel nostro pensare che smussa anche il giudizio dell’analista sulle componenti aggressive del lavoro. In una vignetta finale, l’autore illustra un risultato analitico che ha l’apparenza del perdono, ma che è più comprensibile come complesso risultato di un lavoro giornaliero di analisi.